Attenti al treno!

 

Miliardi di bit informatici si svegliano ogni mattina per informare di se gli utenti della rete e già che ci sono per informarsi di noi pesci nella rete. Digitiamo, spiamo, vediamo, amplifichiamo, mistifichiamo, contattiamo, sgomitiamo, ci affacciamo…insomma facciamo quello per cui siamo stati programmati. La velocità aumenta, il senso di sazietà arriva prima, il livello di egocentrismo sale e l’effetto “tossicodipendente” si insinua anche nei cervelli dei salutisti più talebani, figurasi gli altri!

Stimoli stimoli stimoli, sembra essere questo il cibo offerto dai bit al nostro cervello bulimico ma spesso la digestione è pesante, a volte gli stimoli sono avariati, ci si ubriaca e si finisce per vomitare. Stiamo offendendo e affrontando la nostra storia, la parte più antica e primitiva del nostro cervello vuole vendicarsi quindi deve insegnarci che in fondo siamo sempre gli stessi primati di qualche millennio fa e che qualche miliardo di connessioni neuronali non sono sufficienti a farci diventare individui pieni e coscienti.

Succede allora che, seguendo un andamento circolare, si rischia di tornare allo stato iniziale cioè ad uno stato con zero stimoli. Quando la luce è troppo forte gli occhi si chiudono. Quando il volume è troppo elevato cerchiamo di proteggere le orecchie.

La dissociazione (da un cielo terso, dal profumo del mare, dal senso di equilibrio, dal gesto appassionato), è la strategia di difesa…ma è ancora un lasciarsi vivere senza volontà di esserci, senza la volontà di recedere dall’inutile inflazione egocentrica.

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